Edhel è nata con una malformazione che fa apparire le sue orecchie a punta. La ragazzina soffre della sua condizione e vive la scuola e i suoi compagni come un incubo. Quando però incontra Silvano, bizzarro bidello amante del fantasy che vede nelle sue orecchie il segno dell'appartenenza della giovane alla stirpe degli Elfi, Edhel comincia a guardarsi con occhi nuovi.
"Un'opera prima complessa e appassionata carica di eventi e drammi esistenziali, spesso sopra le righe"
"Il film, proprio come una poesia di Quasimodo, Baudelaire o Rimbaud, non cattura solamente la vista e l'udito, ma chiama in causa anche gli altri sensi, perché stabilisce un legame viscerale con la terra e con l'acqua, che è simbolo di rinascita, rinnovamento, purificazione e della vita stessa"
"Il -non detto- di questo film affonda parte delle proprie radici nel sentimento malinconico e inquietante espresso dalla pittura Preraffaelita e dai suoi affascinanti soggetti femminili."
A dodici anni, infatti, la piccola Edhel sa quanto possono essere cattivi i suoi coetanei.
